Un’ex consigliera di Municipalità di Mestre-Carpenedo, F. R., 48 anni, sarà processata per l’accusa di aver sottratto quasi 100mila euro dai conti di uno studio legale in cui lavorava come segretaria.
Indagini sulla gestione finanziaria dello studio
I proprietari dello studio legale hanno scoperto l’ammasso nel 2022, poco dopo che la dipendente aveva presentato le dimissioni per trasferirsi al Comune di Venezia. Le prime avvisaglie sono arrivate da un versamento di 840 euro registrato come spesa per un parcheggio auto, che è stato poi rivelato essere un uso personale della segretaria. Questo ha portato alla luce numerosi prelievi e pagamenti non giustificati, resi possibili dalla fiducia e dalla delega accordate alla donna.
Doppio procedimento: penale e civile
Oltre alla denuncia penale, gli avvocati dello studio legale hanno avviato un procedimento civile che ha portato al sequestro conservativo e al pignoramento del quinto dello stipendio della ex dipendente. In sede civile, è stata condannata a restituire 146mila euro (compresi interessi, rivalutazione e spese legali) e a pagare un risarcimento aggiuntivo di 25mila euro. La sentenza è diventata definitiva dopo che non è stata impugnata.
Precedenti e percorso lavorativo
Gli accertamenti hanno rivelato che nel 2014 la donna aveva già patteggiato una pena di sei mesi per un’altra appropriazione indebita presso un’azienda di Mogliano Veneto. Nel 2020 era stata eletta consigliera in Municipalità e aveva ricoperto incarichi per la Commissione delle Elette. Nel 2022 è passata agli uffici comunali di Venezia, dove lavora attualmente.
Le indagini della Procura di Venezia hanno portato al rinvio a giudizio per appropriazione indebita di circa 98mila euro nel periodo 2017-2020. L’udienza davanti al giudice penale è fissata per il 22 settembre.
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