Allarme Seu nel Bellunese, «terzo caso in pochi mesi»: come sta il bambino di un anno

Belluno, bimbo di 1 anno con Seu in condizioni stabili. Indagini su più alimenti, diagnosi precoce e cure strutturate migliorano la prognosi.

23 agosto 2025 11:26
Allarme Seu nel Bellunese, «terzo caso in pochi mesi»: come sta il bambino di un anno -
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BELLUNOCondizioni stabili per il bambino di un anno colpito da Sindrome Emolitico-Uremica (Seu) e trasferito alla nefrologia pediatrica di Padova per il prosieguo delle cure. Il quadro clinico, monitorato costantemente, lascia intravedere un’evoluzione positiva. Si tratta del terzo episodio registrato nel Bellunese in meno di un anno.

Indagini sugli alimenti: analisi a spettro ampio

Il Dipartimento di prevenzione dell’Ulss 1 Dolomiti sta effettuando verifiche su diversi alimenti consumati dal piccolo nelle ore precedenti ai primi sintomi. Un primo campione di formaggio ha dato esito negativo, ma il dato è non conclusivo: la possibile fonte potrebbe essere altra e l’individuazione non è scontata (in casi precedenti l’alimento responsabile non è stato trovato).
Gli accertamenti proseguiranno fino a completare la mappatura dei consumi, con eventuali tracciamenti e conferme di laboratorio.

Cos’è la Seu e perché non è semplice riconoscerla

La Seu è una condizione rara, spesso associata a ceppi di Escherichia coli (STEC) che producono tossine. L’esordio può presentarsi con diarrea e dolori addominali, sintomi comuni che possono ritardare il sospetto clinico. Il quadro diventa più chiaro quando compaiono anemia emolitica, piastrinopenia e insufficienza renale acuta.
Per questo la diagnosi tempestiva è decisiva: consente di attivare rapidamente monitoraggi ematochimici e renali, riducendo il rischio di complicanze.

Le cure oggi: presa in carico e protocolli più efficaci

Rispetto a decenni fa, la prognosi è migliorata grazie a percorsi terapeutici strutturati:

  • Supporto intensivo e reidratazione con attento bilancio dei liquidi;
  • Monitoraggio di emoglobina, piastrine e funzione renale;
  • Terapia sostitutiva renale (dialisi) quando necessaria;
  • Uso selettivo di terapie avanzate nei quadri indicati.
    Il trattamento è personalizzato in base all’andamento clinico e alla risposta del paziente, con follow-up per verificare il recupero della funzione renale.

Il contesto locale: tre casi in meno di un anno

Nel territorio bellunese questo è il terzo caso in pochi mesi. Una sequenza insolita, che non indica necessariamente un’unica sorgente. Due fattori contribuiscono a spiegare l’apparente aumento:

  • maggiore sensibilità diagnostica da parte dei servizi sanitari;
  • segnalazione più rapida dei casi sospetti e attivazione di protocolli di laboratorio.

Cosa fare in presenza di sintomi compatibili

In caso di diarrea persistente, soprattutto se sanguinolenta, vomito, letargia o riduzione della diuresi nei bambini piccoli, è opportuno contattare subito il pediatra o il 118. Una valutazione precoce permette di indirizzare agli esami specifici e attivare, se necessario, il percorso ospedaliero.

Dove informarsi

Informazioni istituzionali e aggiornamenti sui servizi locali sono disponibili presso Ulss 1 Dolomiti e sulle pagine dell’Azienda Ospedaliera di Padova.

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