Bimbi di 5 anni scappano dall’asilo parrocchiale: escono dal cancello rotto e si incamminano

Due bimbi di 5 anni fuggono da un asilo a Conegliano: camminano per un chilometro senza che nessuno se ne accorga.

12 maggio 2025 16:15
Bimbi di 5 anni scappano dall’asilo parrocchiale: escono dal cancello rotto e si incamminano -
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CONEGLIANO (TREVISO) – Due bambini di cinque anni sono riusciti ad allontanarsi da una scuola dell'infanzia parrocchiale di Conegliano, percorrendo quasi un chilometro a piedi lungo una strada trafficata, senza che nessuno si accorgesse della loro assenza. Un episodio che ha suscitato grande preoccupazione tra le famiglie.

La fuga in pieno giorno e la scoperta casuale

La vicenda si è svolta durante una mattinata, quando i due piccoli, con lo zainetto sulle spalle, hanno lasciato l’istituto passando attraverso il cancello principale difettoso, approfittando di un momento di distrazione. Nessun adulto del personale scolastico si è accorto immediatamente dell’assenza.

La scoperta è avvenuta per puro caso, grazie a un genitore che, rientrando a casa prima del previsto, ha notato i due bimbi giocare in giardino insieme al proprio figlio, anche lui coetaneo. Insospettito, ha avvisato la direzione della scuola.

Un tragitto pericoloso e l'allarme dei genitori

I bambini hanno percorso da soli quasi un chilometro di strada, anche trafficata da mezzi agricoli, raggiungendo l’abitazione dell’amichetto. Il cancello dell’asilo, secondo quanto emerso, era già noto per non chiudersi correttamente, e proprio da lì i piccoli sono riusciti a uscire indisturbati.

Dopo la segnalazione, le educatrici, colte di sorpresa, hanno confermato di non essersi accorte di nulla. L’episodio ha provocato forte preoccupazione tra le famiglie, visto che l’istituto ospita quotidianamente circa 100 bambini.

Promessi interventi di sicurezza

La direzione della scuola ha assicurato che verranno presi provvedimenti immediati per rafforzare la sicurezza dell’ingresso e migliorare la sorveglianza. Resta, però, il timore per quanto sarebbe potuto accadere. La vicenda ha riacceso il dibattito sulla necessità di standard più rigorosi nelle strutture dedicate all’infanzia.

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