VERONA – Un tecnico di sci nordico e un giovanissimo sportivo di 20 anni hanno concordato una condanna per la diffusione di immagini intime di atlete minorenni in una chat di squadra. Il tribunale di Verona ha inflitto all’allenatore una pena detentiva di un anno e tre mesi, unitamente a una sanzione pecuniaria di 6.000 euro, mentre il giovane atleta è stato sentenziato a dieci mesi di reclusione e a una multa di 4.000 euro.
Contenuti illeciti e razzismo nella chat
Nel gruppo WhatsApp, oltre alle foto intime, venivano condivisi anche contenuti razzisti e fotomontaggi di Hitler. I due imputati erano accusati di divulgazione illecita di immagini sessualmente esplicite e di propaganda razzista. Le indagini hanno dimostrato che le immagini, inizialmente condivise tra atlete minorenni e i loro coetanei, erano state successivamente inviate dal giovane atleta e dall’allenatore nella chat della squadra maschile, composta da ragazzi sotto i 18 anni. Il tecnico, un sottufficiale dell’Esercito, aveva incoraggiato la diffusione di tali contenuti, promettendo ruoli all’interno della squadra in cambio delle foto.
Sospensione condizionale della pena
Entrambi gli imputati avranno la possibilità di beneficiare della sospensione condizionale della pena, un’opportunità che permette loro di evitare la detenzione, a meno che non si comportino in modo illegale in seguito.
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