Un'intera comunità colpita dalla tragedia, pallavolista muore a soli 36 anni: "Matteo era luce, era gentilezza"
Addio a Matteo Piazzetta, pallavolista veneto di 36 anni, scomparso dopo una grave malattia. Il ricordo commosso di amici e società sportiva.
BELLUNO - Matteo Piazzetta, giovane pallavolista di 36 anni originario di Mel di Borgo Valbelluna, è venuto a mancare dopo una lunga e improvvisa malattia. La notizia della sua scomparsa ha profondamente colpito l’intera comunità sportiva e non solo.
Un atleta e un uomo ricordato con affetto
Matteo, nato nel 1989, è stato un punto di riferimento nelle squadre di pallavolo venete e friulane, distinguendosi per la sua determinazione e abilità in campo. È deceduto nel pomeriggio di giovedì 29 maggio presso l’ospedale di Treviso, dove era ricoverato.
Il ricordo della società Belluno Volley
La società Belluno Volley ha espresso il proprio cordoglio con un messaggio toccante:
"L’intera società del Belluno Volley, con tutta la comunità sportiva e non, si unisce al dolore della famiglia per la prematura scomparsa di Matteo Piazzetta: uno dei protagonisti della prima stagione dei biancoblù in Serie A3 e di due campionati di B. Un vero 'rinoceronte', che in campo sfoderava grinta. Ma fuori era tutta un’altra musica. Perché Matteo era luce. Era gentilezza. Era uno di quelli che salutano per primi. Che aiutano senza dirlo. Che sorridono anche quando avrebbero il motivo per non farlo".
Un campione dal carattere gentile
Con i suoi quasi 2 metri di altezza, Matteo era conosciuto per il suo potente attacco con la mano sinistra, soprannominato “tiro mancino”. "Dall’alto dei suoi 2 metri, o quasi, attaccava con la mano sinistra: con i suoi proverbiali “tiri mancini”. E lo faceva con eleganza, ma anche con l’efficacia di chi sa che la pallavolo è fatta di equilibri sottili. Al di fuori del palazzetto, invece, lo si poteva scorgere con una macchina fotografica in mano, mentre cercava l’inquadratura perfetta. O magari assorto davanti a un quadro: era innamorato dell’arte. Le immagini, diceva, parlano dove le parole si fermano".
Un grazie per ogni istante condiviso
L’ultimo messaggio della società è un saluto commosso e riconoscente: "Ciao Matteo. E grazie. Per ogni muro. Per ogni “tiro mancino”. Per ogni sorriso. Per ogni istante di bellezza che hai saputo regalare: a noi. E alla pallavolo".